lunedì

Riassunti e schemi


Nello  studio  non  esiste  un  metodo  valido  per  tutti. C'è  chi  si  trova  bene  scrivendo  riassunti, chi  ama  fare  schemi  di  vario  tipo, chi  sceglie  le  mappe  concettuali, chi  ripete  moltissimo  ad  alta  voce.

In  questo  post,  intendo  soffermarmi  solo  su  riassunti  e  schemi. I  riassunti, se  rielaborati  sforzandosi  di  usare  termini  diversi  rispetto  ai  libri  che  si  stanno  studiando, sono  utili  per  affinare  la  propria  capacità  di  scrittura  e  ovviamente  anche  per  ricordare  meglio. Sono  poi  un  buon  esercizio  preliminare  per  chi  deve  affrontare  esami  scritti.

Gli  schemi  possono  essere  di  vario  genere: ad  esempio,  incentrati  sulle  singole  tematiche  che  via  via  si  affrontano  oppure  limitati  a  singoli  concetti. A  volte, poi,  si  schematizza  un  libro  intero  per  cercare  di  ricordarlo  meglio.
Gli  schemi  sono  molto  utili  quando, ad  esempio, si  sintetizza  un  argomento  sottolineandone  i  nessi  logici. In  altri  termini, invece  di  riassumere  per  iscritto  tutti  i  singoli  dettagli  della  disciplina,  se  ne  connettono  gli  argomenti  fondamentali  in  base  al  rapporto  di  causa-effetto. Ciò  consente  di  comprendere  molto  meglio  il  senso  di  quanto  si  studia  e, al  momento  del  ripasso, di  risparmiare  tempo.
Particolarmente  efficaci  possono  poi  essere  gli  schemi  dedicati  soltanto  a  singoli  concetti, soprattutto  se  un  po'  ostici. Schematizzandoli, infatti,  con  parole  precise, nessi  logici  e  l'aggiunta  di  qualche  esempio, si  avrà  la  possibilità:
1) di  comprenderne  meglio  i  vari  aspetti
2) di  ripassarli  con  maggior  facilità  e  minor  tempo


Ovviamente  ciascuno  deve  scegliere  i  metodi  che  preferisce  e  con  cui  ottiene  i  miglior  risultati. Questi  piccolissimi  spunti  sono  rivolti  a  chi, per  semplice  insicurezza  o  inesperienza, ritiene  di  aver  bisogno  di  qualche  consiglio. :)

sabato

Leggere


Leggere  è  ovviamente  il  primo  passo  da  compiere  per  studiare  un  libro. Su  internet - e  non  solo - si  trovano  consigli  e  si  pubblicizzano  corsi  per  l'apprendimento  della  cosiddetta   "lettura  veloce": basta  fare  una  ricerca  su  google  e  si  può  reperire  ogni  informazione  in  merito.

In  questo  blog, però, io  preferisco  soffermarmi  su  un  altro  tipo  di  lettura, a  mio  parere  assai  efficace specialmente  perché  consente  di  ricordare  bene  molte  nozioni  anche  a  distanza  di  tempo. Il  mio  scopo, infatti, non  è  offrire  formule  per  il  semplice  superamento  di  un  esame, ma  fornire  qualche  piccolo  consiglio, in  apparenza  persino  banale,  per  diventare  competenti  nella  propria  disciplina.

Per  prima  cosa, quando  bisogna  leggere  un  libro  per  studiarlo,  è  bene  scorrerne  l'indice   in  modo  da  apprendere  subito  gli  argomenti  fondamentali  di  cui  tratta. Sembra  una  banalità, ma  tale  non  è  in  quanto  l'indice  è  una  sorta  di  sintesi  del  contenuto  del  libro.

Iniziare  in  fretta, precipitandosi  con  foga  a  leggere  il  primo  paragrafo  del  testo  senza  aver  visto  l'indice  significa  muoversi  alla  cieca  e  perdere  tempo  prezioso, perché  vuol  dire  che  si  studierà  pezzo  per  pezzo  senza  conoscere  il  "senso"  del  testo  nel  suo  insieme, incontrando  quindi  maggiori  difficoltà  nella  sua  comprensione. Apprendere  questo  senso  prima, invece, consente  di  studiare  con  maggior  consapevolezza  e  di  capire  meglio  tutti  i  paragrafi.

Spesso  gli  studenti  leggono  in  fretta  un  paragrafo  e  sottolineano  subito  tutto  o  quasi. Così  facendo    credono  di  risparmiare  tempo, ma  in  realtà  fanno  il  contrario: raffazzonano  nozioni  alla  meno  peggio, senza  distinguere  fra  ciò  che  è  essenziale  e  ciò  che  non  lo  è, e  rischiano  di  confondersi  e  di  dimenticare  tutto  in  pochissimo  tempo.

Per  studiare  bene, sono  preferibili  due  letture. La  prima  serve  per  comprendere  nell'insieme  i  temi  principali  del  paragrafo. In  questa  fase  non  occorre  sforzarsi  di  memorizzare  subito  molti  concetti, ma  bisogna  leggere  con  molta  attenzione, senza  correre (niente  lettura  veloce, insomma) ed  evitare  di  sottolineare

Si  passa  poi  alla  seconda  lettura. Avendo  già  compreso  nella  prima  lettura  i  concetti  fondamentali  del  paragrafo, si  comincia  ora  a  sottolinearli, concentrandosi  esclusivamente  sull'essenziale. In  questa  fase, può  essere  utile  scrivere  accanto  alle  parti  del  paragrafo  qualche  parola-chiave, che  consentirà  in  un  secondo  momento  di  ripassare  più  velocemente. Terminata  la  seconda  lettura  si  può  cominciare  a  ripetere.

La  ripetizione  ad  alta  voce, che  alcuni  non  amano  e  che  considerano  una  perdita  di  tempo, è  invece  assai  utile  per  imparare  a  parlare  correttamente - il  che  non  guasta - e  acquistare  maggior  sicurezza  nell'esposizione, oltre  che  per  ricordare  meglio. Dopo  due  letture  fatte  attentamente, nel  modo  che  ho  riportato, anche  la  ripetizione  diventa  poi  molto  più  facile  e  rapida.

Questo  metodo  può  sembrare  dispendioso  in  termini  di  tempo, ma  in  realtà, quando  si  legge  attentamente  e  si  comprende  il  senso  dei  paragrafi, senza  cercare  di  cacciarsi  nella  mente, a  forza, nozioni  scollegate  fra  loro, si  risparmia  molto  tempo  perché  il  ripasso  sarà  più  veloce. Senza  contare, poi, che  i  concetti  acquisiti  non  saranno  dimenticati  subito  dopo  l'esame, ma  arricchiranno  il  nostro  bagaglio  culturale.

Adesso  schematizziamo, sintetizzando  il  senso  del  post.
1) Prima  lettura: da  effettuarsi  con  attenzione, evitando  la  fretta  e  senza  sottolineare  nulla
2) Seconda  lettura: sempre  con  attenzione  e  concentrazione, sottolineando  solo  i  concetti  più  importanti  e  aggiungendo  eventuali  parole-chiave  vicino  ai  paragrafi
3) Ripetizione  ad  alta  voce: risulterà  più  facile  e  meno  faticosa  grazie  alle  due  attente  letture  fatte  in  precedenza.

venerdì

Memorizzare e studiare


A  volte  si  ritiene  che  studiare  significhi  soltanto memorizzare. Niente  di  più  sbagliato. Memorizzare, infatti,  è  sì  una  parte  essenziale  dello  studio, ma  non  l'unica. Studiare  significa  comprendere  bene  quanto  si  legge  e  avere  la  capacità  di  fare  collegamenti, ricomponendo  in  un  quadro  d'insieme  logico  quanto  si  è  appreso.


Quando, ad  esempio, si  deve  preparare  un  esame  universitario, in  genere  si  devono  studiare  più  libri. Ovviamente  si  procede  un  poco  alla  volta, scomponendo  l'intera  materia  in  tante  piccole  parti; alla  fine, però, occorre  ricomporre  tutto  in  un  discorso  organico, in  un  insieme  coerente.


Se  ci  si  limita  a  memorizzare  le  nozioni  senza  capirle  veramente  e  senza  essere  in  grado  di  avere, alla  fine, un  quadro  d'insieme  chiaro  di  quanto  si  è  appreso, lo  studio  non  sarà  stato  davvero  tale. Certamente, se  si  ha  fortuna, si  può  riuscire  a  superare  un  esame  ripetendo  a  pappagallo  quanto  si  è  memorizzato  e  dimenticandolo  poi  a  partire  dal  giorno  dopo. Ma  quest'operazione  ha  ben  poco  a  che  vedere  con  lo  studio  in  senso  proprio.


Sia  chiaro: non  si  tratta  d'un  discorso  "moralistico".  Sappiamo  bene, infatti,  che  in  situazioni  "d'emergenza"  capita  a  tutti   di  superare  qualche  esame  in  questo  modo; tuttavia, se  si  mira  a  raggiungere  una  buona  preparazione  nella  propria  disciplina,  per  la  quale,  oltre  al  tempo,  s'investe  anche  molto  denaro, sarebbe  meglio  studiare  nel  vero  senso  della  parola. ;)


Studiare  significa  collegare  i  concetti  a  mano  a  mano  che  si  procede, porsi  domande, analizzare  e  poi  sintetizzare. Studiare  significa  diventare  competenti  in  qualcosa  ed  essere  in  grado  di  aggiornare   il  proprio  sapere.

Studiare: realismo e concretezza


Può  capitare  a  tutti  di  trovarsi  in  difficoltà  nella  preparazione  di  un  esame  universitario  o  di  un'interrogazione. Ciò  può  accadere  per  i  motivi  più  disparati: ci  si  può  sentire  stanchi  o  sfiduciati  o, magari  a  torto,  incapaci; talvolta  si  può  anche  pensare  di  non  avere  un  corretto  metodo  di  studio, e  perciò  si  spera  di  trovare  qualche  soluzione  utile  per  studiare  bene  in  poco  tempo  e  senza  grandi  sforzi.


In  realtà, occorre  essere  realisti  e  concreti: non  si  possono  mai  ottenere  ottimi  risultati  con  scarso  impegno. Studiare  implica  sempre  disponibilità  di  tempo, concentrazione  e, sì, anche  un  po'  di  fatica. Pensare  di  poter  studiare  bene, nel  senso  di  comprendere  e  non  di  memorizzare  e  basta, impiegando  pochissimo  tempo  grazie  a  qualche  metodo  presentato  come  rivoluzionario, è  un'illusione. Indubbiamente  esistono  tecniche  per  migliorare  l'apprendimento  e  rendere  lo  studio  più  efficace, ma  non  esistono  metodi  strabilianti  tali  da  renderci  dotti  o  geniali  senza  il  minimo  sforzo.


Comprendere  questo  significa  avere  un  buon  punto  di  partenza  per  affrontare  al  meglio  gli  studi. :)