venerdì

Memorizzare e studiare


A  volte  si  ritiene  che  studiare  significhi  soltanto memorizzare. Niente  di  più  sbagliato. Memorizzare, infatti,  è  sì  una  parte  essenziale  dello  studio, ma  non  l'unica. Studiare  significa  comprendere  bene  quanto  si  legge  e  avere  la  capacità  di  fare  collegamenti, ricomponendo  in  un  quadro  d'insieme  logico  quanto  si  è  appreso.


Quando, ad  esempio, si  deve  preparare  un  esame  universitario, in  genere  si  devono  studiare  più  libri. Ovviamente  si  procede  un  poco  alla  volta, scomponendo  l'intera  materia  in  tante  piccole  parti; alla  fine, però, occorre  ricomporre  tutto  in  un  discorso  organico, in  un  insieme  coerente.


Se  ci  si  limita  a  memorizzare  le  nozioni  senza  capirle  veramente  e  senza  essere  in  grado  di  avere, alla  fine, un  quadro  d'insieme  chiaro  di  quanto  si  è  appreso, lo  studio  non  sarà  stato  davvero  tale. Certamente, se  si  ha  fortuna, si  può  riuscire  a  superare  un  esame  ripetendo  a  pappagallo  quanto  si  è  memorizzato  e  dimenticandolo  poi  a  partire  dal  giorno  dopo. Ma  quest'operazione  ha  ben  poco  a  che  vedere  con  lo  studio  in  senso  proprio.


Sia  chiaro: non  si  tratta  d'un  discorso  "moralistico".  Sappiamo  bene, infatti,  che  in  situazioni  "d'emergenza"  capita  a  tutti   di  superare  qualche  esame  in  questo  modo; tuttavia, se  si  mira  a  raggiungere  una  buona  preparazione  nella  propria  disciplina,  per  la  quale,  oltre  al  tempo,  s'investe  anche  molto  denaro, sarebbe  meglio  studiare  nel  vero  senso  della  parola. ;)


Studiare  significa  collegare  i  concetti  a  mano  a  mano  che  si  procede, porsi  domande, analizzare  e  poi  sintetizzare. Studiare  significa  diventare  competenti  in  qualcosa  ed  essere  in  grado  di  aggiornare   il  proprio  sapere.

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